Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
I doveri, III, 114
|
|
originale
|
|
[114] Sed illud maximum: octo hominum milia tenebat Hannibal, non quos in acie cepisset, aut qui periculo mortis diffugissent, sed qui relicti in castris fuissent a Paulo et a Varrone consulibus. Eos senatus non censuit redimendos, cum id parva pecunia fieri posset, ut esset insitum militibus nostris aut vincere aut emori. Qua quidem re audita fractum animum Hannibalis scribit idem, quod senatus populusque Romanus rebus afflictis tam excelso animo fuisset. Sic honestatis comparatione ea, quae videntur utilia, vincuntur.
|
|
traduzione
|
|
114. Ma questo ? il lato pi? importante. Annibale teneva prigionieri ottomila uomini, che non erano stati catturati in battaglia n? erano fuggiti di fronte al pericolo di morte, ma erano stati lasciati nell'accampamento dai consoli Paolo e Varrone. Il senato stabil? che non si doveva pagare il riscatto, bench? lo si potesse fare con un'esigua somma di denaro, perch? fosse ben radicato nell'animo dei nostri soldati il concetto che bisognava vincere o morire. Lo stesso storico scrive che, udito il fatto, l'animo di Annibale ne rest? molto turbato, perch? il senato e il popolo romano avevano dimostrato una tale grandezza d'animo nelle avversit?. Cos?, al paragone con l'onest?, le azioni che sembrano utili finiscono con l'essere superate.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|